Formazione
Ho studiato con impegno presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” dove mi sono laureata in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione nel 2004. Ho svolto negli anni attività di volontariato professionale, tirocini post-laurea presso Servizi Sanitari del territorio regionale ed altre numerose esperienze formative in collaborazione con professionisti di differenti discipline. Diplomata in Psicoterapia (Legge 4732/2000) nel 2011, mi aggiorno regolarmente sugli strumenti e le metodologie di lavoro della disciplina psicologica, scienza che ha alle sue spalle almeno un secolo di storia.
Il corso universitario mi ha permesso di acquisire conoscenze su i maggiori approcci teorici e pratici del lavoro psicologico con la persona in età evolutiva e in età adulta. Ricerche scientifiche e osservazione clinica del bambino, confronti professionali ed insegnamenti di un docente universitario luminare nella riabilitazione infantile hanno rappresentato, e ancora adesso rappresentano per me, inizio imprescindibile della mia professione. Il sapere psicologico sul bambino è strettamente connesso al sapere psicologico sull’adulto. Per tale ragione, durante gli anni di formazione, ho ampliato le mie competenze, concernenti la valutazione e l’aiuto per le difficoltà e i disturbi evolutivi dell’età prescolare e scolare, con le conoscenze sulla psicodiagnosi e il trattamento di problemi dell’umore e di disturbi relazionali che le persone vivono in special modo nell’ambito familiare.
La psicologia è la disciplina scientifica che indaga l’attività psichica dell’essere umano e il suo comportamento, le reazioni obiettivamente osservabili
La qualità della salute del bambino e la qualità della vita del suo nucleo familiare rappresentano le proprietà emergenti del processo riabilitativo e possono costituire i migliori indicatori dell’outcome emergente del processo, utilizzabili per un governo sempre più predittivo dello stesso
“Per l’analista infantile una cosa è ricostruire il passato del paziente o ricollegare i sintomi alle loro origini nei primissimi anni, e tutt’altra cosa è individuare gli agenti patogeni prima che essi abbiano il tempo di agire, cioè valutare il grado del normale progresso di un bambino, prevederne lo sviluppo, intervenire nel modo in cui viene allevato, guidare i suoi genitori o, in termini più generali, agire per prevenire le nevrosi, le psicosi, i comportamenti asociali”
Anna Freud, psicoanalista